Detta Giovanna, nasce in una famiglia contadina nel 1897. Grazie ai sacrifici del padre e del fratello, emigrati, Giovanna riesce a studiare e a diventare insegnante. Ancora giovane di età, si interessa ai problemi sociali e ai diritti delle donne. Incontra l'anarchico Camillo Berneri, insegnante di filosofia, con il quale si sposa e approfondisce l'anarchismo. L'avvento del fascismo fu una tragedia anche per questa famiglia (pure le due figlie erano anarchiche) che si divise dopo l'espatrio coattivo di Camillo. Giovanna viene tenuta sotto controllo dal fascismo, riesce a riunire la famiglia soltanto nel 1926, quando si reca in Francia. Ma anche qui viene tenuta sotto controllo. Gli arresti del marito e la sua assenza dovuta alle persecuzioni costanti non le impediscono di tenere le redini della famiglia, riuscendo ad aprire un negozio, il cui retro serviva da rifugio per gli anarchici.
Giovanna diventa attivista quando Camillo, impegnato nella guerra civile spagnola, viene ucciso dagli stalinisti. E' questa una fase di intenso lavoro anche come scrittrice e collaboratrice internazionale, mai dimentica del marito. Nel 1940 viene arrestata, poi deportata in Germania, poi di nuovo arrestata e confinata. Braccata, e non avendo più passaporto, si rifugia da latitante nel meridione. Dopo la guerra diventa una delle più attive anarchiche italiane, fonda anche una comunità e una colonia. Muore nel 1962.
Giovanna diventa attivista quando Camillo, impegnato nella guerra civile spagnola, viene ucciso dagli stalinisti. E' questa una fase di intenso lavoro anche come scrittrice e collaboratrice internazionale, mai dimentica del marito. Nel 1940 viene arrestata, poi deportata in Germania, poi di nuovo arrestata e confinata. Braccata, e non avendo più passaporto, si rifugia da latitante nel meridione. Dopo la guerra diventa una delle più attive anarchiche italiane, fonda anche una comunità e una colonia. Muore nel 1962.