Insegnante e letterata, visse la sua giovinezza in convento tra autoritarismi e bigotteria. Nel 1900, anno in cui Gaetano Bresci uccise Umberto I, conobbe la parola 'anarchia'. Le suore obbligavano le fanciulle a pregare per il re morto, ma Virgilia, riconoscendo le colpe del re, parteggiava per Bresci e per il popolo. Dopo il diploma Virgilia cominciò a insegnare e a comprendere la violenza dello Stato anche dalle misere condizioni dei suoi scolari. Si occupò di sindacalismo e di parità tra uomo e donna. Conobbe il carcere. Malatesta la elogiò in ogni occasione. Morì nel 1933, ad appena 45 anni.